In utero il feto vive uno stato di benessere, rassicurato dal costante contatto con il corpo materno.
E' completamente avvolto e contenuto dalle pareti uterine che lo proteggono, lo sostengono e filtrano per lui gli stimoli provenienti dall'esterno.
Immerso in un liquido che riduce di circa tre volte la forza di gravità, si muove in modo fluido ed armonico, eseguendo movimenti che gli procurano piacere, come succhiarsi il dito, toccarsi il corpo.
Nelle ultime settimane di gravidanza la riduzione dello spazio lo costringe a mantenere posizioni sempre più raccolte e simmetriche, facilitando la maturazione di un atteggiamento in flessione.
Tale capacità di controllare e mantenere la posizione flessa gli servirà nella vita extra uterina per contrastare la forza di gravità e mantenersi stabile anche in presenza di stimoli ambientali non più filtrati.
Il contenimento offerto al neonato alla sua nascita con teli , mani, e corpo del genitore gli permetteranno di sentirsi più stabile nell'ambiente, ma anche più sicuro.
Egli infatti utilizza il "nido" come confine del proprio spazio, cercando con la testa e con le mani, appoggiandoci la schiena ed i piedini.
La ricerca di posizione flesse e raccolte per lui favoriranno comportamenti motori in cui il neonato potrà portarsi da solo le mani al viso e alla bocca, esplorare il proprio corpo e lo spazio intorno.
Nella posizione su di un fianco , in particolare può facilmente toccarsi le manine, afferrare il ciuccio o il proprio pollice, l'orecchio, la sua maglietta e mantenere la testa dritta rispetto al corpo.
In questa posizione sarà più facile controllare la sua postura ed il movimento base indispensabile per la maturazione delle successive conquiste psicomotorie.
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