DANNI SUI BAMBINI PER INQUINAMENTO
DA MERCURIO
Dopo
la notizia sulla morte della volpi artiche per inquinamento da mercurio, voglio approfondire con voi il tema
dei danni provocati dal mercurio sull’uomo, ed in particolare sui bambini e le donne in gravidanza.
Gli esperti sono concordi nell’affermare che il pesce contaminato dal metallo
pesante ha ripercussioni sullo sviluppo del feto e sulle performance cognitive dei
bambini piccoli.
Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università
di Granada, in Spagna, ha preso in esame 220 bambini e monitorato la quantità
di pesce mangiato. Nel loro studio, pubblicato sul Journal of Epidemiology and
Community Health, si legge che “i bimbi che mangiano pesce più di tre volte la
settimana, hanno peggiori performance cognitive rispetto agli altri”.
Responsabile sarebbe proprio il mercurio contenuto nei pesci di grossa taglia
pescati, come il pesce spada, il tonno e simili. Come ha spiegato Carmen Freire
Warden, una delle studiose che ha preso in esame i 220 bambini con età compresa
tra 0 e 4 anni
Il
semplice fatto di agire durante le prime fasi della vita, in cui lo sviluppo è
più delicato, pone a maggior rischio di conseguenze imprevedibili e lungo un arco di tempo lungo.
La dichiarazione tuttavia è stata definita “forte” dal docente di Pediatria
dell’Università di Verona, Claudio Maffeis, che ha commentato che è sì
importante agire quando i bambini sono molto piccoli e anche durante i nove
mesi della gravidanza, ma che
È anche vero che viviamo in un ambiente inquinato, dove il
numero di composti con un effetto negativo possibile sulla nostra salute è
elevatissimo; ed è altrettanto noto che i pesci di grossa taglia tendono ad
accumulare uno di questi inquinanti, il mercurio appunto. Ma dire, sulla base
di questi elementi ben noti, che l’esposizione al mercurio contenuto nel pesce
basti a provocare danni allo sviluppo neurologico dei bambini è un’affermazione
forte, che mi pare richieda prove ben maggiori: questi dati sono importanti, ma
devono essere confermati prima che possano cambiare le raccomandazioni attuali
in tema di consumo di pesce in gravidanza e nella prima infanzia.
L’esperto consiglia tuttavia di non mangiare pesce più di tre
volte la settimana e di preferire il consumo del pesce azzurro o di pesci di piccola taglia che non
vivono sul fondo, come le orate e i branzini. L’Italia ha intanto approvato il
primo trattato per ridurre l’inquinamento da
mercurio e altri studi
sono in corso per capire quali sono gli effetti che provoca sull’uomo.
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