giovedì 13 febbraio 2014

continuando l'argomento del 13/02

Penso che ogni volta un'ostetrica decide di andare fino al limite, venga condotta fino a quel punto dall'intuizione   che tutto andrà bene.
Bisogna continuare  ad esaminare e valutare assieme alla donna se ci sono tutte le condizioni per andare avanti, ed ogni volta è un processo interno. A volte ci sono dei parametri che non rientrano nella norma, ma chi ha deciso i protocolli, chi è la donna che partorisce?. Allora l'ostetrica valuta, riesamina, ripercorre il suo processo interno, ma sa che la madre sta bene ed il bimbo pure, quindi può continuare partendo dal punto in cui si trova.
Così alla fine, la donna inizia a spingere, le acque si rompono ed anche se sono lievemente tinte l'ostetrica dal battito e da tante altri fattori intuisce che non c'è da preoccuparsi.
L'ostetrica permette ad ogni donna la posizione migliore per lei in travaglio e durante la fase espulsiva, è accanto alla donna e quando l'avverte disorientata le consiglia ciò che è meglio per lei, perché anche in questo lo intuisce.
Il bambino può impiegare anche 5 ore prima di nascere , ma lei rispetta i suoi tempi.
Tante volte mi sono dimenticata dei protocolli, perchè con quelli non sarei riuscita far nascere un bambino,sarei stata presa dal panico , l'avrei portata in ospedale e rimanere a guardare l'applicazione dei protocolli e la nascita di un bimbo sofferente, isolato da sua madre e una madre esausta.
Sono un'ostetrica e sono qui per affrontare qualsiasi cosa succeda e far in modo che non succedano , perchè il mio compito è di controllo, ma anche di permettere alla natura di fare il suo corso e averne fiducia.






bambino;sarei stata presa dal panico, portato la donna in ospedale, come tante volte ho fatto e rimanere immobile a guardare

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