Il Ministero della salute ha riconosciuto definitivamente la validità scientifica delle terapie con animali nel 2003, ma di fatto fin dal 1997 ha finanziato diverse sperimentazioni rivolte in genere a persone con disturbi cognitivi, comportamentali e psicologici. Nel 2009 è stato poi istituito dal Ministero presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti dagli animali (pet therapy), che si occupa di creare linee guida nazionali per gli interventi assistiti dagli animali, studiarne nuovi campi di applicazione e fare formazione agli operatori.
La pet therapy si è rivelata efficace soprattutto per anziani, bambini autistici o con handicap motorio e in generale per disabili fisici e psichici. Gli ultimi studi indicano buoni risultati nella cura di pazienti con trauma spinale, ictus cerebrale, Alzheimer ed epilessia. In ambito oncologico, soprattutto per i bambini, i progetti ospedalieri italiani che si avvalgono di animali come integrazione delle normali cure stanno pian piano prendendo piede. Il principale obiettivo è alleviare la sofferenza fisica e psicologica del malato per consentirgli di affrontare al meglio sia il ricovero sia le terapie. La relazione tra il paziente e l'animale mira a restituire al malato autostima, sicurezza, capacità relazionale e, in molti casi, permette di riacquisire abilità psicologiche e motorie perse a causa della sofferenza.
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