Per
un neonato l’ambiente acquatico
dovrebbe essere molto più familiare della vita “all’asciutto”: è nel liquido
amniotico che ha trascorso nove mesi di vita, è qui che ha sviluppato i suoi
sensi e si è esercitato nei primi movimenti. Non stupisce, quindi, che i bambini appena
nati abbiano con l’ acqua una confidenza assoluta. E vadano in apnea senza
timori. Compito dei genitori è solo aiutarli a mantenere questa confidenza con
l’ acqua, fin dalle prime esperienze:
in piscina come a casa ed in questo periodo anche al mare.
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È meglio evitare di immergere
direttamente il piccolo nell’acqua del mare.
Per i primi giorni meglio utilizzare una piscina gonfiabile e dei piccoli
pupazzetti morbidi per il mare. Fatto questo posiziona la piscina sulla spiaggia
e riempila d’acqua. Se l’acqua è troppo fredda, lasciala riscaldare qualche
minuto al sole.
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I bambini molto piccoli non dovrebbero
fare il bagno prima delle cinque del pomeriggio, per evitare che l’impatto con
l’acqua eccessivamente fredda possa traumatizzarli.
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L’acqua di mare, può risultare
sgradevole agli inizi, provocare arrossamenti agli occhi e piccoli conati di
vomito. Nei primi giorni utilizzare i momenti sul bagnasciuga per farli
ambientare o effettuare qualche gita sul canotto con mamma e papà per favorire
il contatto fisico con la superficie acquatica.
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L’utilizzo di mute o magliette in lycra
è molto efficace per gestire al meglio gli sbalzi di temperatura tra la
spiaggia e l’acqua del
mare.
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Per abituarlo all’impatto con l’acqua
salata è consigliabile lasciarlo giocare sul bagnasciuga, facendogli battere le
manine e i piedini sull’acqua in modo che gli schizzi gli arrivino in faccia e
in bocca
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Dopo il bagno, che non dovrebbe durare
più di una ventina di minuti, al bambino va dato immediatamente da bere. Perché
l’acqua di mare tende a disidratare la pelle.
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Una volta uscito dall’acqua, il bambino
va asciugato e gli va applicata immediatamente una crema protettiva.
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Per evitare problemi, asciugare molto
bene le orecchie del bimbo facendo uscire tutta l’acqua.
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