
I nove mesi di vita sono l’epoca in cui è già possibile farsi un’idea chiara di come il bambino si sta sviluppando sotto il profilo psicomotorio, di cui fanno parte i progressi intellettivi uniti alla la capacità di compiere e coordinare i movimenti per raggiungere precisi scopi (afferrare, spostarsi, scoprire la provenienza di un suono e così via). A quest’età può già aver raggiunto una serie di competenze, prima tra tutte lo stare seduto con la schiena ben diritta, spostando, all’occorrenza, il busto in avanti per prendere un giocattolo posto a una certa distanza. In alcuni casi è già possibile che gattoni (oppure strisci) e in altri potrebbe già essere in grado di usare da solo il cucchiaino con pochissimi incidenti di percorso. Da questo momento in avanti diventa, se possibile, ancora più importante permettergli di compiere tutti i movimenti di cui è via via sempre più padrone - afferrare, spostarsi, sollevarsi, girarsi - senza però esercitare pressioni o pretendere che raggiunga traguardi per i quali non è ancora pronto. Per ogni singolo bambino esiste infatti un “giusto momento” che deve poter arrivare senza forzature esterne che, oltretutto, si rivelerebbero più dannose che utili.
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