mercoledì 11 marzo 2015

COMPRENDERE IL DO,ORE DEL PARTO

COMPRENDERE IL DOLORE NEL PARTO

Il dolore fisiologico del parto varia da donna a donna e di parto in parto, tuttavia il dolore del parto è mediamente indicato come più intenso nella nostra epoca e alle nostre latitudini, forse perché la medicalizzazione del parto non facilita la comprensione dei suoi meccanismi. Anzi, la routine ospedaliera tende a far sentire “malate” le partorienti, innalzando così una serie di barriere psicologiche che, di fatto, amplificano il dolore.
Il dolore fisiologico solitamente non è un dolore insopportabile, come si vorrebbe a volte far credere. Non lo è fintanto che si rispetta il corpo della donna in travaglio e i suoi ritmi, fintanto che il dolore non è reso intollerabile mediante l’uso di ossitocina sintetica, manovra di Kristeller, immobilità forzata,episiotomia, ventosa, separazione immediata dal neonato.
Il dolore fisiologico (ossia senza interventi chimici o meccanici) è un dolore a intermittenza, con delle pause che permettono di ricaricarsi e che saranno presenti, anche se sempre più brevi, fino al momento della nascita.
L’esperienza del parto non è paragonabile a nessun’altra: in poche ore la donna si trasforma radicalmente e diventa madre, pronta a dedicarsi interamente e altruisticamente alla nuova creatura, che è completamente dipendente da lei. Perciò, per una madre in travaglio, la prova che sta cercando di superare ha un significato profondo e sa che presto sarà ricompensata perché avrà tra le braccia il proprio cucciolo e non sentirà più alcun dolore, bensì soltanto una grande gioia. Sapere che il dolore protegge anche il piccolo con gli ormoni che lo aiutano ad affrontare la difficile discesa nel canale, contribuisce a elevare la propria soglia del dolore.
Inoltre, spesso, il dolore costringe la mamma a cambiare posizione, e a volte sono proprio questi continui movimenti a facilitare la discesa del bambino, anche quando non si trova in posizione ottimale.

UN DOLORE MOLTO PARTICOLARE

Rispetto a ogni altro tipo di dolore, quello provato nel parto ha due caratteristiche che lo rendono unico:

• È alternato a scariche di endorfine (ormoni del piacere) che regalano pause riposanti tra una contrazione e l’altra (a volte al punto da addormentarsi).
• È associato ad un evento positivo, la nascita del figlio, e non ad un evento patologico.

Non appena il bambino esce, il dolore cessa ed è rimosso dalla memoria; resta invece il ricordo positivo dell’evento: un meccanismo che è vero per quasi tutte le donne, e fin qui ha permesso la continuazione della specie.
Importantissimo il rapporto one to one con l’ostetrica



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